Scritto da Pierre Boisserie e disegnato da François Warzala, “Violette di marzo” è il primo volume dell'adattamento a fumetti della “Trilogia berlinese,” il capolavoro di Philip Kerr.
Berlino, 1936: Bernie Gunther, veterano di guerra ed ex commissario di polizia, è un investigatore privato specializzato nel rintracciare persone scomparse, situazione che si presenta non di rado da quando il Partito Nazionalsocialista è salito al potere. Mentre la capitale della Germania nazista si prepara alle Olimpiadi, Hermann Six, un ricco industriale chiede a Bernie Gunther di indagare sull'omicidio di sua figlia Grete e di suo genero Paul Pfarr, una famigerata SS, e sulla misteriosa scomparsa della preziosa collana di diamanti di Grete.
Durante le sue indagini, che si riveleranno da subito molto complesse, Bernie Gunther dovrà confrontarsi con la Gestapo, con Göring, agenti di polizia canaglia e la malavita berlinese.
Violette di marzo, prima parte della celebre Trilogia berlinese di Philip Kerr, dipinge un quadro realistico e terrificante della vita quotidiana nella Germania del Terzo Reich. Ironico, sardonico e solitario, Bernie Gunther è per la Germania di Hitler ciò che l'eroe di Raymond Chandler, Philip Marlowe, è per la California degli anni Quaranta.
Il volume è arricchito da una postfazione firmata da Macha Séry, critico letterario per “Le Monde”.
Philip Kerr è stato uno scrittore di origini scozzesi divenuto celebre per i suoi thriller di ambientazione storica. I tre volumi che costituiscono la Trilogia berlinese sono considerati il suo capolavoro.
Pierre Boisserie è uno sceneggiatore noto per le sue storie avventurose e realistiche. Ha scritto più di settanta albi tra cui Dantès, La Banque, la serie La Croix de Cazenac (per Dargaud) e Saint-Barthélemy (Les Arènes BD).
François Warzala è un grafico e illustratore. Graphic designer per Sony Music, ha disegnato copertine di dischi e diversi fumetti tra cui The History of the Fifth Republic (Les Arènes BD) con Thomas Legrand. ha collaborato con testate importanti come ”Le Monde” e “Libération”.