Negli anni dopo l'atomica, Tadao Tsuge si è guadagnato da vivere facendo pulizie in una banca del sangue di Tokio. Una volta, mentre puliva i bagni, 15 lesse in una parete una scritta che diceva: "Perfino io, che sono stato tenente in marina, mi sono ridotto a vendere il mio sangue". Fu una nuova discesa nell'abisso. E quella riflessione così cruda gli trasmise l'urgenza di raccontare il disagio di chi si trova a vivere in una realtà ai limiti del sostenibile. Una testimonianza amara e poetica sull'asprezza della vita nella Tokio del secondo dopoguerra.
L'AUTORE: Maestro del gekiga, Tsuge Tadao è tra i più grandi autori del fumetto giapponese.
Collaboratore storico della leggendaria rivista di fumetti d'avanguardia Garo, con la sua opera ha lasciato un segno indelebile in molti artisti in Giappone e in Occidente.
Ancora oggi, sulla soglia degli ottant'anni, Tsuge passa i suoi giorni immerso nel disegno, abitando una dimensione che lui stesso ha definito in un colloquio con Igort «per metà reale e per metà il mio mondo».