José Muñoz e Carlos Sampayo, celebrati maestri del fumetto contemporaneo, crearono la serie spin off del loro leggendario Alack Sinner e la intitolarono Nel Bar, (Le bar a Joe, in Francia).
La serie spopolò ovunque e anticipò tutte le istanze di una narrazione moderna. Nervosa come una partitura jazz e sinuosa come un romanzo di Chandler. I personaggi che compongono questo affresco, questo inno a New York, come le sue sfaccettature, rimangono impressi. Giocano con la memoria e sono degni della grande letteratura.
Furono pubblicati in tutta Europa e negli Stati Uniti, sulle pagine della rivista RAW, curata da Art Spiegelman.
Da allora il nome del duo argentino vola alto nel firmamento del fumetto.
José Muñoz è uno dei più importanti e talentuosi fumettisti di sempre. Dall’Argentina, dove aveva studiato sotto la guida di grandi maestri come Alberto Breccia e Hugo Pratt, si trasferì negli anni Settanta in Inghilterra, poi in Spagna e in Italia.
Il suo stile, fortemente stilizzato ma dall’ambientazione realistica, ha avuto una grande influenza sulle generazioni successive di disegnatori. Le “historietas” per Muñoz dovevano essere un contenitore di riflessioni politiche e filosofiche e trovò in Carlos Sampayo un amico e collega.
Da questo celebre sodalizio artistico sono nati capolavori destinati a fare la storia della nona arte, contraddistinti da una tipica atmosfera poliziesca e noir, da un bianco e nero netto e dai riferimenti al mondo musicale, soprattutto jazz.
Carlos Sampayo è nato a Buenos Aires nel 1943, Carlos Sampayo abbandona l’Argentina negli anni Settanta per ragioni politiche.
In Spagna incontra José Muñoz dando vita a una collaborazione dalla quale sono nate opere immortali: Alack Sinner, Sophie e Nel bar (pubblicati in Italia su “Alter” e “Frigidaire”). In seguito Sudor Sudaca e, nel 1990, Billie Holiday, autobiografia romanzata della leggendaria “Lady Day”. L’appassionata e profonda conoscenza della musica jazz (l’autore è infatti anche giornalista e critico musicale) è evidente qui come in Fats Waller (realizzato con Igort e da poco riproposto in una nuova edizione da Oblomov).