L’incontro tra due grandi maestri. Milo Manara, Maestro del fumetto classico contemporaneo, firma l’adattamento a fumetti de Il nome della rosa, capolavoro e best seller di Umberto Eco. Un’opera preziosa che racconta con stili grafici diversi il nostro tempo, il passato e le sue meraviglie di pietra e di inchiostro.
Non una superflua trascrizione, ma una meravigliosa chiosa visiva.
Milo Manara è uno dei Maestri del fumetto a livello internazionale. La sua consacrazione avviene a metà degli anni ’70 con Lo Scimmiotto (sceneggiatura di Silverio Pisu), H.P. e Giuseppe Bergman, L’uomo delle nevi (sceneggiatura di Alfredo Castelli) e la seconda puntata di Bergman. Seguono L’uomo di carta e Tutto ricominciò con un’estate indiana, che segna la prima collaborazione con Hugo Pratt. Con Il Gioco la produzione di Manara si orienta verso l’erotismo tout court, come confermano i successivi Il profumo dell’invisibile e Candid Camera. Nello stesso periodo, da un soggetto di Federico Fellini, Manara adatta Viaggio a Tulum. Gli anni 90 vedono la pubblicazione di El Gaucho (testi di Pratt), Il Gioco 2 e Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet, sempre con Fellini. Nel nuovo millennio escono Tre ragazze nella rete, Fuga da Piranesi e 46, di cui è protagonista Valentino Rossi. Manara ha collaborato anche con alcuni prestigiosi sceneggiatori a livello internazionale: Jodorowsky (I Borgia), Gaiman (The Sandman: Endless Nights) e Claremont (X-Men: Ragazze in fuga). La sua ultima opera è Caravaggio, graphic novel biografica sul pittore italiano, edita da Panini Comics e raccolta in un unico volume nel 2021.
Umberto Eco (Alessandria 1932 − Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn aleppe (2016) e Il fascismo eterno (2018). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (2017). Le opere di Umberto Eco sono pubblicate in Italia da La nave di Teseo.