Il ritorno di un’antologia leggendaria. Interamente dedicata alla narrazione - nessuna rubrica e pochissimi articoli, per il resto racconti illustrati e fumetti - , la nuova alterlinus uscirà con cadenza trimestrale, con una forte distribuzione in libreria, storie lunghe e capitoli di grandi saghe, firme del nuovo fumetto cinese, inglese, americano, europeo. Uno sguardo in cui presente e passato si ritrovano.
Alterlinus è stata per decenni la rivista sorella di linus, quella nella quale confluivano le storie disegnate di avventura e con tema fantastico più importanti del panorama italiano e internazionale. Fondata da Oreste del Buono nel gennaio 1974, ha influenzato il mondo del fumetto ed è stata ammirata e imitata da tantissime testate. Rivista carismatica per eccellenza, sulle sue pagine sono nati talenti come Andrea Pazienza, José Muñoz, Jacques De Loustal; sono diventati celebri Sergio Toppi e Dino Battaglia, hanno ricevuto la consacrazione che conosciamo Hugo Pratt, Guido Crepax e Attilio Micheluzzi. Per decenni, sino al 1987, alterlinus è stata il faro, il riferimento per testate straniere come Metal Hurlant e El Vibora.
La linea editoriale differiva enormemente da quella di linus, che si dedicava maggiormente allo humor e alle strip, mentre alterlinus incarnava il respiro visionario con fumetti a lunga narrazione di carattere avventuroso, con taglio storico o fantastico. Corben, Moebius e Druillet popolarono le sue pagine da subito, fin dai primi numeri. E conquistarono i lettori per sempre.
Ricreare la dialettica tra due esperienze sorelle ma con proprie specificità significa rafforzare linus, ricreare la sponda nella quale una rimandava all’altra, significa dare un segnale di salute e di vigore creativo, invitare gli autori di tutto il mondo a misurarsi con progetti ambiziosi.
Nel primo numero di alterlinus, in rigoroso ordine di apparizione: il Foster Wallace del graphic novel Sammy Harkham con Blood of the Virgin; il punk rock graphic novel di James Harvey, UK in a Bad Way; Fabrizio Dori e Il figlio di Pan, Grazia La Padula e Céline Tran per il sorprendente Diario di una cagna; lo spettacolo disegnato di Giorgio Carpinteri con Il portiere della giungla; Joyce Carol Oates con Strip Poker, illustrato da Manfredi Ciminale; Igort con Numbers, una storia epica, poetica e avventurosa nella Hong Kong del 1938; il nuovo minimalismo cinese di Woshibai; Daniele Brolli e la sua rubrica di cultura devozionale, Omnes Sancti; il ritorno esilarante e sulfureo di Daniel Clowes con Pretty Penny, capolavoro di psichedelia pop; Leila Marzocchi con Serendipity; Allerta del pluripremiato Miguel Vila; Giuseppe Palumbo, tra Basilicata e Cina con La sola cura. Illustrano per alterlinus Gianluca Bernardini e Marco Fontanili. Con un contributo di Alberto Sebastiani.